mercoledì 7 novembre 2012


permacultura:
il vero approccio sostenibile
 in agricoltura
e la giusta visione
per il cambiamento felice
a livello globale
da Permacultura per tutti di Patrick Whitefield

La parola permacultura è stata coniata da due australiani, Bill Mollison e David Holmgren, con la pubblicazione "Permacultura One" del 1978.
La permacultura è nata dal concetto di agricoltura permanente, ma dato che i principi su cui si basa possono essere applicati a qualunque attività umana, è oggi ripensata come cultura permanente che si è sviluppata fino a includere l’edilizia, l’urbanistica, l’approvvigionamento idrico e il trattamento delle acque, fino ai sistemi commerciali e finanziari. La permacultura viene definita anche come “progettazione di insediamenti umani sostenibili”.
Molti dei principi della permacultura derivano dall’osservazione di sistemi tradizionali di coltivazione, ma incorporano anche pratiche e tecniche molto recenti, come per esempio elementi di orticoltura biologica (specialmente i sistemi in cui si evitano le lavorazioni profonde del terreno), o la tecnologia per l’utilizzo dell’energia solare.
La specificità della permacultura tuttavia esiste, ed è duplice. Prima di tutto, introduce l’idea della progettazione come metodo per connettere fra loro gli elementi di un sistema al fine di ottenere il massimo beneficio per tutti.  In secondo luogo, offre una struttura concettuale in cui far rientrare una pluralità di idee verdi con una certa coerenza.

I sistemi permaculturali possono essere progettati per soddisfare regimi dietetici vegani, vegetariani o onnivori:  si tratta di scelte di carattere personale. Indubbiamente, la crudeltà che vige negli allevamenti intensivi è completamente inaccettabile, ma esistono indubbi vantaggi nel tenere animali domestici, in tutt’altra condizione, in una fattoria.
Il più evidente è il contributo dato al ciclo di fertilità del suolo, ma ce ne sono tanti altri. Molto spesso gli animali possono sfruttare risorse che noi non utilizziamo. Le galline riescono a trasformare (in carne e in uova) ciò che rimane nel campo, dopo la mietitura del grano. Un altro caso molto comune è quello di terreni troppo poveri per la coltivazione ma adatti, invece, al pascolo.
L’allevamento rimarrà certamente uno svantaggio finché ci ostiniamo a nutrire gli animali con cereali coltivati appositamente per l’alimentazione animale. Consumando carne, assimiliamo solo il 10% di tutte le calorie assunte dall’animale sotto forma di cereali. 
In permacultura si riconosce l’importanza di quello che riguarda la ricchezza che si sprigiona nei punti di incontro tra ecosistemi, ma anche tra elementi  diversi, tra culture diverse.
E’ possibile sfamare il mondo con la permacultura? L’agricoltura industriale contemporanea non riesce a sfamare la popolazione mondiale e il suo declino è prossimo. L’agricoltura industriale dipende completamente dai combustibili fossili, che saranno sempre meno disponibili e sempre più costosi. Il consumo dei combustibili fossili si accompagna a livelli di inquinamento altrettanto insostenibili, di cui il cambiamento climatico non è che una delle conseguenze. Quel che è peggio, è che gli attuali metodi di produzione agricola, nel Nord industriale come nel Sud del mondo, stanno distruggendo la fertilità dei suoli a ritmi inconcepibili.
In Europa, l’erosione del suolo è una minaccia sottile: sempre presente, ma spesso molto graduale, addirittura impercettibile.
Gli effetti combinati dell’erosione, della desertificazione e della salinizzazione portano a concludere che per sfamare la popolazione mondiale, peraltro in continuo aumento, avremo a disposizione estensioni sempre minori di terreno coltivabile. La gran parte del terreno perso si trova in quei paesi che attualmente costituiscono i principali esportatori di cibo, come gli Stati Uniti e l’Australia.
La permacultura potrà produrre abbastanza per tutti con la coltivazione di più orti e meno coltivazioni estensive. Fino a pochi anni fa, in Cina un ettaro di terra produceva nove volte le calorie prodotte da un ettaro negli Stai Uniti. Come in altri campi, anche l’agricoltura cinese sta rapidamente evolvendo verso un’eccessiva industrializzazione. Lo scopo è, a detta del governo cinese, quello di combattere quelli che sono considerati i due principali freni alla modernizzazione: la parcellizzazione e la scarsa meccanizzazione.

Per conoscere di più

Per sapere di più
Introduzione alla Permacultura - Libro Voto medio su 9 recensioni: Buono



 Nouveau livre : "Introduction à la Permaculture" deBill Mollison
Nuovo libro di Bill Mollison

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